On-chain student Newsletter: week 50,2021
Buongiorno e ben tornati su On-chain student.
La settimana appena trascorsa è stata pressoché tranquilla, caratterizzata principalmente dalla lateralizzazione del prezzo di bitcoin nella fascia tra $46k/52k dopo il long squeeze a cui abbiamo assistito quasi dieci giorni fa.
Altcoin che al momento vivono una fase bipolare alla “Dr Jekyll and Mr Hyde”; alcune sono in timida ripresa, altre invece faticano a scuotersi dopo il forte ritracciamento.
Il punto della situazione
Nella scorsa newsletter come ben vi ricorderete avevamo identificato due scenari possibili:
Il test della resistenza in zona $48/50k
Il test del supporto in zona $40/42k
Lo scenario che si è verificato è stato il primo; già nella notte di lunedì 6 dicembre infatti BTC ha raggiunto la resistenza a $52k per poi ritestare livelli inferiori.
Al momento della scrittura il prezzo per moneta si aggira attorno ai $49.600.
Entriamo più nel dettaglio.
Capitalizzazione di mercato e Fear & Greed Index
Cap. di mercato sostanzialmente invariata rispetto a sette giorni fa (2.300 miliardi), F&G Index al contrario in lieve ripresa, +9 punti contro i 18 della scorsa settimana.
Sentiment di mercato che passa da “paura estrema” a semplice “paura” ma che continua ad aggirarsi nella parte sinistra della “bussola delle emozioni” degli investitori.
Spot Market > Derivatives Market
Per capire quello che sta succedendo sul mercato di bitcoin e quello che potrebbe succedre è necessario introdurre delle nuove nozioni: open interest e funding rates.
Open Interest (OI)
L’open interest è definito come la quantità di posizioni aperte sia long che short nel mercato dei derivati su una coppia di trading, nel nostro caso BTC/USD.
Se il valore dell’OI è grande questo comporta un aumento della volatilità sul prezzo. Per questa ragione, un grafico sull’OI in combinazione con altri indicatori può essere molto utile per individuare i massimi e i minimi di mercato.
Se l’OI aumenta si verificano:
aggiunta di liquidità sul mercato
aumento della volatilità
crescita dell’attenzione su quel mercato
supporto al prezzo e al trend di mercato
Dal momento che vengono aperte molte posizioni e contratti, molta liquidità entra nel mercato provocando un aumento di volatilità, generando attenzione su quel mercato.
Se l’OI diminuisce si verificano:
decrescita di liquidità
aumento della volatilità
crescita dell’attenzione su quel mercato
Se l’OI diminuisce significa che molti contratti/posizioni vengono chiuse; questo avviene non necessariamente per volontà dei trader, ma anche a causa dell’alta volatilità che provoca liquidazioni generando long/short squeeze.
Funding Rates o tassi di finanziamento
I funding rates o tassi di finanziamento sono pagamenti periodici effettuati a trader long o short calcolati in base alla differenza tra i prezzi dei contratti perpetui e i prezzi spot.
Quando il mercato è rialzista, il tasso di finanziamento è positivo e tende a salire nel tempo. In queste situazioni, i trader che sono long su un contratto perpetuo pagheranno una commissione di finanziamento ai trader sul lato opposto(short).
Al contrario, il tasso di finanziamento sarà negativo quando il mercato è ribassista, in cui i trader che sono short su un contratto perpetuo pagheranno una commissione di finanziamento ai trader long.
Il tasso di finanziamento viene utilizzato principalmente per forzare la convergenza dei prezzi tra il contratto perpetuo e l'attività sottostante. A differenza dei futures tradizionali, i contratti perpetui non hanno una data di scadenza. Pertanto, i trader possono mantenere posizioni perpetue a meno che non vengano liquidati.
Come interpretare il funding rate ?
Rate sopra lo “0”, cioè tassi di finanziamento positivi indicano che ci sono molti più trader long disposti a pagare il tasso di finanziamento a trader short; segnale di un mercato rialzista.
Rate sotto lo “0”, cioè tassi di finanziamento negativi indicano che ci sono molti più trader short disposti a pagare il tasso di finanziamento a trader long;
segnale di un mercato ribassista.
Molto bene, dopo questa necessaria spiegazione entriamo finalmente nel dettaglio di ciò che sta accadendo sul mercato di bitcoin.
Dopo lo squeeze di settimana scorsa l’OI è tornato sui livelli di maggio, segno che molti trader che operavano sui derivati sono stati buttati fuori dal mercato in seguito alla liquidazione delle loro posizioni; ricordo, per chi lo avesse scordato, che sono stati liquidati quasi 2 miliardi di dollari di posizioni in 45 minuti.
Questo è sicuramente un segnale positivo per il mercato di bitcoin che ora è guidato più di prima dal mercato spot avendo eliminato buona parte della speculazione a breve termine sui derivati.
Nell’ultimo mese (novembre) il funding rate è sempre stato positivo come vediamo dal prossimo grafico, senza mai concedere un “resest”.
Settimana scorsa, in seguito alle liquidazioni c’è stato l’atteso “reset”.
Si è innescato infatti un effetto a cascata.
Liquidazioni posizioni long
Prezzo futures perpetui che scende sotto il prezzo spot
Crollo prezzo spot
Dopo l’evento, per tutta la settimana, il funding rate è rimasto in una situazione che definirei “piatta”.
La cosa più salutare per bitcoin al momento è rimanere in una situazione come questa, in cui il funding rate resta “piatto” o comunque “misto” per una o due settimane (è una stima temporale approssimativa, non sto dicendo che sia quello l’intervallo necessario), proprio come è stato alla fine di settembre quando poi il prezzo ha fatto registrare un nuovo ATH.
Una situazione di questo tipo renderebbe i trader incerti sul da farsi e darebbe la possibilità al mercato spot di consolidarsi prima di un ipotetico nuovo grande rally verso l’alto.
Inflazione
L'indice dei prezzi al consumo (CPI) è il principale indicatore economico utilizzato per monitorare il tasso di inflazione e il costo della vita in un Paese.
Il 10 dicembre sono usciti i dati relativi all’indice dei prezzi al consumo per il mese di novembre negli Stati Uniti: +6.8% rispetto a un anno fa. Dato che ci si aspettava, ma che resta comunque il maggior aumento dal 1982.
La FED dovrà sicuramente porre un’ulteriore stretta agli stimoli monetari per evitare un aumento eccessivo dell’inflazione.
Vista la situazione incerta sempre più americani stanno valutando di investire in BTC, che nel tempo si è dimostrato un asset finanziario molto valido; addirittura molti lo considerano un “bene rifugio”.
Personalmente non condivido la narrativa del “bene rifugio”. Sicuramente bitcoin ha dimostrato di essere un asset molto performante, ma per essere definito bene rifugio è ancora decisamente troppo volatile.
Conclusioni
Come ho spiegato in apertura la settimana passata è stata molto tranquilla dal punto di vista delle oscillazioni di prezzo; la newsletter di oggi è stata incentrata principalmente sull’analisi del mercato dei derivati che come abbiamo visto influenza tantissimo l’andamento del mercato spot.
Non saprei dire con certezza entro quando ci sarà la prossima “big move”, ma sicuramente periodi di consolidazione come quello che stiamo vivendo sono quanto mai fondamentali per spingere verso livelli di prezzo più alti.
Per questa newsletter è tutto, ricordati che l’analisi svolta non ha lo scopo di consigliare alcun tipo di investimento finanziario, ma al contrario ha l’aspirazione di insegnare ad analizzare con uno sguardo più critico il mondo Bitcoin.
Alla prossima settimana !